Gli anni Cinquanta e Sessanta, gli inizi

L’evoluzione dei go-kart è, soprattutto nel microcosmo degli appassionati, un riflesso del clima di ottimismo delle nuove generazioni del dopoguerra. Tutto comincia in California, grazie all’ingegno di Art Ingels, meccanico appassionato di motori. Ma dalla prima gara di karting al Rose Bowl di Pasadena, nel lontano 1956, l’evoluzione dei go-kart ha subito un’accelerata. Tanto che negli anni Sessanta i circuiti spuntano come funghi sia negli Stati Uniti, che in Europa. Non solo per merito di Ingels e del suo socio Lou Borelli, ma di tre loro sostenitori, sin da subito convinti del potenziale della nuova invenzione. Fu così che Bill Rowles, Roy Desbrow e Duffy Livingstone fondarono la GKM – acronimo per Go-Kart manufacturing company. Il 1959 è un momento cruciale, grazie al McCulloch MC-10. Il Mc 10 è il motore inaugurale, un motore a due tempi modificato e originariamente utilizzato nelle motoseghe.

Semplici e sempre più sofisticati

L’evoluzione dei go-kart non sarebbe stata possibile senza un’evoluzione nel design e nelle prestazioni. I produttori iniziarono a sperimentare diversi materiali e telai per migliorare velocità, manovrabilità e sicurezza. Da semplici strutture in acciaio a sofisticati modelli tubolari realizzati con materiali come l’acciaio al cromo e l’alluminio. Se oggi i go-kart corrono veloci e i piloti sperimentano accelerazioni esaltanti è grazie a motori a due o quattro tempi. Sono lontani i tempi del tosaerba, meno quelli in cui i go-kart cominciarono a dotarsi di motori adatti a competizioni motociclistiche. Negli anni Settanta, si assiste a una rivoluzione ad opera di Yamaha e Briggs e Stratton. Tra le novità più rilevanti

  • Il posizionamento laterale del motore, anziché sul retro.
  • Maggiore spazio per le gambe e più comfort
  • Accessibilità e maneggevolezza capaci di rendere il karting competitivo.

Dagli anni Ottanta il go-kart ha poi assunto sempre più la funzione di lanciare nell’olimpo della F1 campioni dal calibro di Ayrton Senna, Michael Schumacher, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.

L’evoluzione nella sicurezza

Quando si ripercorrono le tappe che hanno portato al mondo del karting di oggi, non ci si può soffermare unicamente sull’evoluzione di design e prestazioni. Diventando più amato e praticato, questo sport – come qualsiasi altro – necessita di elevati standard di sicurezza. Ragion per cui l’evoluzione dei go-kart si traduce anche in aumento delle misure protettive a tutela dell’incolumità dei piloti. Come ad esempio

  • Utilizzo di caschi, impiego di cinture di sicurezza e materiali auto assorbenti
  • Guanti e tute da gara sempre più leggere, traspiranti, resistenti ad eventuali abrasioni

Forse non associati direttamente alla sicurezza di piloti professionisti e amatoriali, i pneumatici sono senza dubbio uno dei componenti che nel corso degli anni si sono evoluti. Specie considerando che in passato non c’erano restrizioni sui componenti che potevano essere utilizzati per produrli.

Gli pneumatici

In principio, le mescole erano più morbide, con alti livelli di aderenza e, in generale, migliori prestazioni specie nelle competizioni internazionali. Questo permetteva uno stile di guida più rude, fino a far derapare il posteriore nelle curve più veloci per sfruttare l’elevata aderenza e permettere al kart di rimanere in pista. Infatti, il pericolo di pneumatici troppo morbidi, su certe piste e con temperature elevate, resta quello di incollare letteralmente il battistrada all’asfalto. Oggi, il fatto di dover utilizzare oli naturali, una decisione legata al rispetto dell’ambiente, ha portato a una riduzione dell’aderenza. Inoltre, la politica della CIK-FIA di limitare i costi fissando un prezzo massimo di vendita ha ristretto il margine di manovra dei produttori. L’evoluzione dei go-kart equivale dunque alla consapevolezza che

  • Misura e dimensioni degli pneumatici influiscono sulla manovrabilità del veicolo
  • In presenza di diametri più grandi gli pneumatici adottati garantiscono maggiore stabilità e migliore aderenza, soprattutto in presenza di curve ad alta velocità

Un mezzo veloce, sicuro, e sostenibile

La maggiore sicurezza dei piloti è sicuramente un punto a favore dei go-kart di oggi. Ma ci sono aspetti che non vanno trascurati. Le nuove sfide in tema ambientale riguardano il mondo dei motori sempre più da vicino. Quindi l’evoluzione dei go-kart ha bisogno di una tecnologia sostenibile per poter essere, in un certo senso, credibile. Negli ultimi anni, i go-kart elettrici, moderni e silenziosi, hanno guadagnato popolarità tra file di sostenitori sensibili alle tematiche ambientali. I go-kart elettrici offrono coppia istantanea, costi di manutenzione inferiori ed emissioni ridotte. Queste caratteristiche li rendono un’opzione interessante sia per il karting in ambito amatoriale che per quello professionale.

Veicoli sofisticati, professionali, ricreativi.

I kart elettrici rappresentano un’alternativa più ecologica che non pregiudica in alcun modo prestazioni, velocità ed emozioni dentro la pista. Inoltre, il futuro promette ulteriori progressi, assicurando che il karting rimanga all’avanguardia nell’ambito degli sport motoristici. Anche alla luce di nuove tendenze di mercato, tese a evidenziare il crescente appeal del karting come attività puramente ricreativa. Sempre più popolare tra giovani e famiglie, l’evoluzione dei go-kart in termini di funzionalità e sostenibilità lo rende oggi un’attività particolarmente conciliante. Una forma di intrattenimento puro che si inserisce in contesti ideali come i parchi di divertimento e circuiti adatti a persone di tutte l’età. Che si tratti di una gita occasionale o di una gara competitiva, il go-kart è sinonimo di un’esperienza motoristica sempre più accessibile ed esaltante.

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