I Test e la manutenzione cui periodicamente sono sottoposti i go-kart sono indispensabili considerando la natura di uno sport a metà strada tra moto e automobilismo. In ogni disciplina ci sono tuttavia dei distinguo e dei parametri da considerare. Data la conformazione dei mezzi, il pilota è parte integrante del mezzo e test di sicurezza come i crash test valutano  gli effetti delle energie in gioco in caso di un urto. Le specifiche direttive FIA indicano le modalità di esecuzione di test dinamici, che prevedono il lancio di un oggetto in movimento contro un ostacolo rigido. Fissato ad un carrello di oltre due quintali, un bumper viene scaraventato ad una velocità di 10 km/h contro un muro. In questo modo, si può valutare la tenuta del paraurti frontale, preposto a dissipare ed assorbire energia. Così come la sua capacità di deformarsi e “rientrare in posizione”.

Crash test e la simulazione dello scenario peggiore

A causa delle dimensioni di un kart, non paragonabili a quelle di veicoli a quattro ruote più grandi, è importante mantenere basso il picco di decelerazione. Più quest’ultimo è alto, più serie le conseguenze di un eventuale impatto sul pilota. Se da una parte lo scopo di test come il crash-test dinamico è quello di assicurare la futura incolumità dei piloti e la salvaguardia degli arti inferiori, dall’altra aiuta a registrare dati effettuando esami che rispettano le regole. Negli anni, la tipologia di incidenti può variare: occorre dunque avere delle informazioni precise. Queste informazioni risulteranno particolarmente utili al momento opportuno, nell’ambito di prove che tengano conto di vari fattori e scenari. Due sono i criteri da tenere in conto, affinché i test di laboratorio risultino pertinenti e validi anche nel lungo termine. In primo luogo, un test deve essere ripetibile. In secondo luogo, avviene tenendo conto dello scenario peggiore.

Omologato o non omologato, questo è il problema

Come facilmente intuibile, l’ipotesi peggiore quando si corre in pista è che un kart – e lo stesso dicasi per altre monoposto – si schianti contro un muro rigido. Per questo sono necessarie prove su prove – riproducibili secondo quanto previsto – che attestino l’effettiva omologazione delle carenature laterali. In caso contrario, la Federazione si riserva il diritto di pretendere la ripetizione dei test finché non verranno rispettati tutti i parametri secondo le normative vigenti. Nei crash test effettuati nei laboratori si registrano maggiori quantitativi di energia, e data l’assenza di altri veicoli, ne viene dissipata meno rispetto ai circuiti. Infatti, in caso di urti in pista, vedasi i vari testa coda che puntualmente si verificano, sia i piloti, sia i veicoli coinvolti assorbono parte delle energie in gioco. In quei casi, la qualità e la tenuta dei paraurti assumono un ruolo di primo piano per evitare conseguenze peggiori ai danni dei piloti.

Quando la prevenzione è possibile e necessaria

Mancanza di cautela e scarsa attenzione alla pista sono solo alcune delle cause di incidenti che, di tanto in tanto, coinvolgono piloti. Anche coloro che, avendo corso per anni e sperimentato tutte le condizioni climatiche possibili, possono vantare un discreto livello di esperienza alle spalle. Ad ogni modo, sussistono altri tipi di imprudenze. Sia di carattere “volontario” – come la mancata attenzione ai segnali dei commissari di pista o mancato rispetto delle distanze di sicurezza tra i mezzi. Sia di carattere involontario, in quanto imprevisti e disguidi di natura tecnica possono sempre capitare e condizionare l’esperienza di guida in ogni momento. Naturalmente, il nostro team raccomanda l’utilizzo di dispositivi di qualità come tute, caschi omologati, guanti di protezione contro le abrasioni. Senza dimenticare l’utilizzo di cinture di sicurezza realmente efficaci e un check scrupoloso prima di ogni sessione. Una singola misura preventiva può non bastare, ma fa la differenza.

I test e l’importanza del check pre/post gara

Una manutenzione di carattere preventivo funziona se effettuata con una certa regolarità. Nel mondo delle due o quattro ruote, fare manutenzione implica un check nel pre e nel post gara, attraverso una serie di operazioni che vanno dal controllo freni o pneumatici al cambio delle molle della frizione. Bisognerebbe tenere in mente che è indispensabile

  • Controllare che i bulloni siano serrati
  • Verificare la configurazione durante l’accensione
  • Monitorare i livelli dell’olio e sostituirlo tempestivamente
  • Procedere alla pulizia e alla lubrificazione dei cuscinetti
  • Pulire e lubrificare sia la catena che la frizione
  • Eliminare eccessi di grasso e altri residui
  • Tener d’occhio la pulizia del carburatore
  • Rimuovere tracce di sporco dai pannelli della carrozzeria

Rispettare i cicli di manutenzione significa programmare più interventi di manutenzione preventiva. Una delle misure – valida per tutti i veicoli – implica il monitoraggio dei chilometri per evitare l’usura delle componenti, causa di inevitabili rischi e di conseguenze spesso imprevedibili.

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