Consigli tecnici, pareri di esperti sono sempre preziosi in uno sport emozionante e competitivo che attrae sia i piloti amatoriali, che quelli professionisti. Assecondare gli insegnamenti di chi ha macinato chilometri e assaggiato l’asfalto è il primo step per affinare le proprie capacità di guida, imparare il controllo del veicolo, divertirsi con amici e familiari. Bisogna sempre tenere in mente che è fondamentale non sottovalutare nulla quando si scende in pista. Ciò vale anche per il prima e, naturalmente, per il dopo. Ad ogni modo, la prima regola utile è familiarizzare con la meccanica del go-kart in dotazione. Questo aspetto implica la comprensione delle funzioni dell’acceleratore, del freno e del volante, nonché di come la distribuzione del peso influisca sulle prestazioni del veicolo. La conoscenza approfondita di tutte le componenti tecnica è utile, perché altrimenti sarebbe più complicato trovare il modo di fare esperienza e massimizzare le performance.

Consiglio dei consigli: Una pista libera

Tra i principali consigli in cui si imbattono i neofiti e non esperti, ce n’è uno che ricorre spesso tra gli addetti ai lavori: fare pratica. Naturalmente, nell’ambito di sport come il karting, la pratica non coincide con una seduta al pianoforte, ma ha a che fare con i chilometri. L’aspirante pilota o chiunque abbia il desiderio di mettersi alla prova non deve solo prendere confidenza con il mezzo. Che si tratti di circuito outdoor o indoor, in inverno come in estate, l’esperienza aiuta a capire potenzialità e limiti. Per non incorrere in fastidiose interferenze, meglio optare per una pista libera; da un lato, per assaporare la libertà che tutti i driver inseguono. Dall’altro, perché correndo da soli si evitano inutili distrazioni, si gode di una più ampia visuale e non occorre adeguarsi ai ritmi altrui. L’assenza di pressione esterna allontana la paura di sbagliare, malgrado lo sbaglio sia essenziale.

Un’insegnante insostituibile e infallibile

Quando arriva, l’errore è sempre ben accetto. Non solo tecnici e istruttori: anche la pista è un’ottima insegnante. Oltre alla possibilità di mettere in pratica il frutto di quanto appreso a livello teorico, nel circuito il driver mette alla prova il proprio intuito e quel pizzico di istinto da pilota che non deve mai mancare. La sensazione di aver guidato meglio rispetto alla sessione precedente non va assolutamente sminuita. Ovviamente non ci si può limitare alle percezioni. Per questa ragione, l’analisi e il confronto dei tempi tra i vari giri e segmenti è indispensabile per capire dove è intervenuto il miglioramento e perché. A volte, potrebbe trattarsi di una curva affrontata con maggiore decisione, altre volte può trattarsi di una frenata o un’accelerazione. La pista e il nostro mezzo danno gli strumenti per affrontare una batteria, una sessione in solitaria o una gara, dove gli altri non possono mancare.

In gara non siamo mai soli: un approccio calcolato

La presenza di diversi piloti in pista impone un diverso approccio, perché cambiano i punti di riferimento, gli obiettivi, e gli insegnanti. Attraverso l’inevitabile confronto o paragone con chi ci precede o coloro che ci inseguono, si traggono importanti lezioni. Con il tempo e la pratica si evitano un’eccessiva pressione sulle proprie aspettative, ma l’esperienza più di tutto ci spinge a non  trascurare gli insegnamenti da trarre ogni volta dopo una batteria. Il buon pilota è il pilota che osserva, che adegua il proprio stile, che non si fossilizza su idee per paura di fare marcia indietro. La coerenza è qualità indiscussa, ma una certa flessibilità non guasta quando si tratta di aumentare il proprio bagaglio di esperienze. Non si tratta sempre di stabilire chi sia il migliore; tant’è che ranking a fine campionato e classifiche del dopo gara non sempre restituiscono la verità di quanto accaduto in pista.

Consigli validi sempre, dovunque, comunque.

Il livello si alza, la performance pure. Quindi la priorità per migliorare è avere una mentalità elastica che non permetta solo di variare il proprio stile o la pista, ma anche la tipologia di gara come gare in ambito endurance o sprint. Ciò implica avere una piena consapevolezza delle proprie capacità e del mezzo, dove è importante applicare quei consigli che restano validi sempre, dovunque e comunque. Come ad esempio

  • Frenata delicata e progressiva all’ingresso in curva, non durante, altrimenti sarà difficile tenere il controllo o evitare pericolosi testacoda.
  • padroneggiare lo sterzo grazie a una guida fluida e precisa, così si evita di far sobbalzare il volante. Inoltre, movimenti piccoli e controllati, aiutano a pianificare l’ingresso in curva con precisione chirurgica.
  • Attaccare con un sorpasso al momento più opportuno, e saper difendere la posizione guadagnata. Un’abilità combo che non può non fare la differenza tra vincere e perdere una gara.

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